Lo scorso 28 settembre ho avuto il piacere di sostenere un evento davvero speciale, organizzato dall’amico Giovanni Montipò e dall’associazione NRB, presieduta da Renato Giuffrida. Grazie ai proventi raccolti durante la manifestazione, ai quali si sono aggiunte numerose donazioni e il contributo della Fondazione Comunità Novarese, è stato possibile dare vita a un’iniziativa straordinaria: il progetto Vite Libere.
Un sogno diventato realtà!

Promosso e realizzato dalla Fondazione Apri Le Braccia di Galliate, Vite Libere coniuga agricoltura, artigianato e responsabilità sociale.
Il progetto nasce da una sinergia virtuosa con la Casa Vinicola Villa Guelpa, eccellenza del territorio dell’Alto Piemonte, con cui FALB ha avviato un percorso condiviso di inclusione attiva attraverso la coltivazione dell’uva Nebbiolo DOC delle Colline Novaresi.

Vite Libere si propone come modello replicabile di integrazione, offrendo a giovani e adulti con disabilità intellettive e motorie la possibilità di partecipare a tutte le fasi della filiera vitivinicola: dalla cura della vigna, alla trasformazione in cantina, fino alla promozione del vino prodotto. Accanto a questa esperienza nasce anche un laboratorio artigianale di falegnameria, dedicato a persone con disabilità più gravi, impegnate nella realizzazione di portabottiglie e vassoi in legno rigenerato, simboli concreti di sostenibilità, inclusione e dignità del lavoro.

Vite Libere unisce educazione ambientale, inclusione sociale e produzione etica, generando valore sia per le persone, che acquisiscono competenze, riconoscimento e autostima, sia per il territorio, che si arricchisce di una nuova visione culturale capace di tenere insieme sostenibilità, fragilità e bellezza.

Sono orgoglioso che nella mia città si riesca ancora a fare comunità, con un’attenzione autentica verso il prossimo e verso quelle piccole realtà spesso poco conosciute ma capaci di custodire progetti meravigliosi, come l’associazione Apri le Braccia di Galliate.
Mercoledì 5 ottobre, all’Arengo del Broletto, erano presenti in tanti: membri dell’amministrazione pubblica, ragazzi e ragazze con disabilità insieme ai loro formatori e alla Presidente Benedetta, i dirigenti della Fondazione Comunità Novarese, i bikers di NRB, giornalisti e cittadini comuni.
C’ero anch’io e ciò che più mi è rimasto nel cuore è stata la determinazione collettiva nel voler trasformare la disabilità in una nuova abilità da applicare in un settore complesso ma ricco di opportunità come quello vitivinicolo.
È stata una mattinata splendida, un’esperienza che porterò sempre con me, perché mi ha ricordato quanto sia prezioso costruire insieme, con passione e umanità, un futuro in cui ogni persona, senza nessuna esclusione, possa sentirsi parte attiva della propria comunità.