In questi giorni mi è capitato spesso di accompagnare i miei clienti in immobili storici che abbiamo in gestione.  Si tratta di appartamenti o ville dalle caratteristiche introvabili, con peculiarità uniche, dall’indiscutibile fascino del passato che resta intramontabile.
Svolgendo il mio lavoro da tanti anni non sono ancora riuscito a scegliere tra l’antico e il moderno che, anch’esso, è capace di catturarmi e sorprendermi.
Penso a palazzo Cavour sul Baluardo Quintino Sella con questa presenza imponente ma allo stesso tempo leggera, penso a palazzo Torelli in viale Roma, sinuoso e inconfondibile tra tante geometrie squadrate; e ancora penso a palazzo Grifoni che a breve si presenterà elegante e originale con la sua fusione tra l’architettura moderna e l’arte della pittrice Daniela da cui prende il nome. Ebbene, queste linee, colori, forme, mi rapiscono e mi esaltano quando vedo le idee prendere forma dalla carta alla realtà, dal progetto alla solida struttura.

Tutto questo è emozione per chi affronta tutti i giorni il mio lavoro con passione. Ma accanto a tutto questo, come si può rimanere distaccati davanti agli affreschi di Palazzo Medici in centro storico a Novara? Quando mostro i soffitti a cassettoni, le volte con mattoni faccia a vista, il grande camino nel salone principale, il mio pensiero va a chi ha realmente negli ultimi settecento anni ha goduto di così tanta bellezza. Come trascorrevano le serate nel 1700 gli abitanti di questo grande appartamento? Magari davanti al camino scoppiettante con la nebbia che avvolgeva l’esterno. E quali rumori si potevano percepire da qui? Zoccoli di cavalli e ruote di carrozze.
Si, sono sicuro che sarà stato così. Proprio come avveniva nel 1800 nell’appartamento in vendita in via Negroni. Già le scale per giungere al primo piano preannunciano la signorilità degli ambienti della casa, abitata da chissà quali borghesi dell’epoca.
Per non parlare della Villa Caccia Priuli a Varallo Pombia, con le sue stanze che si susseguono ampie una di seguito all’altra e con lo scalone in marmo imponente ed elegante.
Chissà quali giochi di società si saranno tenuti nel grande giardino o quante passeggiate sono state fatte nei vialetti nel lontano 1700. Questa è storia, intrisa di particolari, dettagli e magari un pizzico di fantasia ma inequivocabilmente ricca di un fascino unico.

Davanti a tutto questo chi può essere sicuro di propendere per un’epoca piuttosto che per un’altra? Come scegliere? Il mondo cambia, cambiano le abitudini, le esigenze, le mode, ma il gusto resta intramontabile, quindi anche un edificio moderno se realizzato con un buon progetto, può avere un anima, capace di segnare un’epoca e rimanere nella storia.