Una delle domande più ricorrenti in queste ultime settimane è “comprando casa quale mutuo ci conviene scegliere? Fisso o variabile?” Come biasimare chi oggi risulta confuso e indeciso di fronte all’andamento dei tassi di interesse che salgono costantemente e che, probabilmente, continueranno ad aumentare come paventato dalla BCE.

Posto che tali previsioni non fanno che gettare il panico senza proporre soluzioni, tocca agli addetti ai lavori consigliare al meglio i propri clienti. Non avendo la palla di cristallo, dovremo basarci sui dati riferiti agli anni passati per cercare di prospettare un andamento il più possibile plausibile e realistico, con la premessa che purtroppo oggi abbiamo molte più variabili esterne al mercato immobiliare che ne condizionano l’andamento; basti vedere cosa sta succedendo per gli uffici con l’avvento dello smart working.

Finora il mutuo a tasso variabile a parità di spread costava meno e quindi era spesso preferito al fisso ma oggi molte famiglie si sono trovate in pochi mesi a veder lievitare l’importo della rata. E’ evidente che i tassi in negativo, rappresentavano una condizione unica e irripetibile, tant’è che più volte ho scritto sul mio blog, che “ERA IL MOMENTO DI COMPRARE!”, ma dobbiamo essere obiettivi e riconoscere che stiamo tornando ai tassi dei primi anni duemila, quando i valori delle case erano alle stelle, mentre oggi i prezzi dell’usato, parlando della nostra provincia, sono molto più abbordabili del passato.

Se si decide di “scommettere” sul tasso variabile, bisogna avere coraggio e puntare sul lungo periodo, ma esistono sul mercato delle forme di mutuo garantite, con un tasso protetto, che permettono al contraente di sapere sin dal momento della stipula, che la sua rata non potrà mai salire oltre ad una certa cifra, è conosciuto come mutuo con tasso variabile con cap, ed è una forma di indebitamento mista, che può sicuramente dare soddisfazione a chi non se la sente di rischiare.

Se facciamo un salto indietro nel passato, esattamente al 2008, la storia finanziari insegna che in quell’anno il tasso variabile aveva superato il fisso e chi aveva coraggiosamente scartato la rata costante si è ritrovato nel lungo periodo ad avere un risparmio, secondo la logica che prima o poi i prezzi ritornano nella media.

Nonostante oggi solo il 13% degli acquirenti propende per il tasso variabile rispetto al 65% dei mesi scorsi, scelta umanamente comprensibile, e nonostante nessuno di noi possieda la palla di cristallo né tantomeno una bacchetta magica, il mio consiglio è di affidarsi ad un esperto, che possa analizzare la situazione reddituale e patrimoniale, così come la capacità di rimborso del cliente, per poter stabilire insieme a lui quale su quale condizione di mutuo indirizzarsi. Come per tutte le scelte importanti, che ci accompagnano nel tempo, la valutazione di un mutuo va fatta con oculatezza e il consiglio di chi, come un mediatore creditizio o un esperto consulente di mutui presso la propria banca, può consigliarci al meglio, offrendoci un prodotto taylor made, cucito apposta per le nostre esigenze.