La scorsa settimana abbiamo parlato dell’arte che incontro in ogni sua forma di espressione durante i sopralluoghi di valutazione o vendita nelle case dei nostri clienti.
Al termine dell’articolo ho lasciato un po’ di suspence nell’annunciare la prossima iniziativa aziendale: oggi vi comunico con molto piacere che Artekasa è partner ufficiale della mostra evento “Boldini, De Nittis et les italiens de Paris” che verrà inaugurata il prossimo 3 novembre, con apertura al pubblico dal giorno seguente fino al 7 aprile 2024.
Un allestimento di rilievo, a cura della dott.ssa Elisabetta Chiodini, con l’organizzazione dell’associazione culturale METS Percorsi d’Arte , il cui presidente Paolo Tacchini è anche un caro amico di lunga data. Di lui ho sempre stimato la sua passione e dedizione per tutto ciò che è arte, aspetti che si sono concretizzati nella realizzazione di veri e propri eventi di altissimo profilo artistico e culturale, fin dal 2018 con “l’Ottocento in collezione”. Il successo e l’apprezzamento da parte del pubblico e della critica sono andati sempre aumentando, portando Novara a divenire meta turistica di livello sempre più apprezzata.

Un tempo mostre di questo calibro erano appannaggio di templi della cultura come Palazzo Reale a Milano e dalla nostra città occorreva spostarsi per ammirare tele rinomate. Oggi non è più così! Grazie a METS e ad un pool di professionisti molto affiatati e competenti, è possibile uscire di casa e dopo pochi minuti varcare la soglia del nostro castello per poter visitare una bella mostra (uno dei tanti motivi per valutare seriamente un trasferimento stabile a Novara, per chi vive ad esempio nella vicina Milano, com’è successo a Luisa e Piero… potete leggere la loro storia cliccando qui ).
La mostra in oggetto si sviluppa su otto sezioni dedicate ai celebri artisti italiani al lavoro nella Parigi di fine ‘800 e inizio ‘900, conosciuti internazionalmente come Les Italiens de Paris. Novanta le opere in esposizione a partire da Giovanni Boldini e Giuseppe de Nittis, senza tralasciare Vittorio Matteo Corcos, Antonio Mancini, Federico Zandomeneghi e molti altri protagonisti di quella indimenticabile stagione.
Un'esposizione che ci fa calare nello spirito e nello charme parigino dell’epoca, capace di attrarre gli artisti a cui la mostra è dedicata. Allora Parigi era una calamita, che portava ad affrontare il lungo viaggio per potersi confrontare con la cultura figurativa d’Oltralpe, in quella che era considerata la capitale del lusso e della moda, del progresso e della civiltà; storie affascinanti che rivivono nei quadri che andremo ad ammirare tra pochi giorni nel nostro castello.

In cuor mio, aver contribuito ad un progetto di tale importanza dal punto di vista culturale, mi gratifica molto, ma rientra nel progetto di “restituzione” al mio territorio, di una parte di ciò che il territorio dà alla mia azienda ogni singolo giorno; così come succede per altre importanti iniziative di valore, di cui condividiamo gli scopi e soprattutto la purezza d’intenti. Lunedì scorso ad esempio, a Palazzo Bellini, sede storica della Banca Popolare di Novara (oggi BPM), abbiamo organizzato un evento molto importante collaborando con L’Accademy della Polisportiva San Giacomo e il famoso mental coach Gian Luigi Sarzano, per formare e valorizzare il folto gruppo di allenatori e operatori di tutte le sezioni sportive.
L’evento si è concluso con la consegna dei riconoscimenti agli allenatori, che han dimostrato un forte senso di appartenenza alla Polisportiva San Giacomo, che si impegna quotidianamente attraverso lo sport a promuovere sentimenti quali amicizia, rispetto, inclusione, solidarietà, lealtà a centinaia di ragazzi e ragazze, seguiti fin dalla tenera età.In fondo non ci occupiamo solo di case, intese come strutture abitative materiali, ma anche dell’energia in esse contenuta, che per noi sono persone, famiglie, risorse importantissime per la nostra società, che vanno ascoltate, rispettate e valorizzate, anche con questi gesti di attenzione.
Sono sicuro, che se ognuno di noi si appassionasse e dedicasse di più al bello, inteso in tutte le sue sfaccettature, potremmo lasciare un segno indelebile in questo mondo sempre più superficiale nei rapporti umani, proprio come fecero nell'Ottocento quegli italiani a Parigi sulle loro bellissime tele.